Descrizione progetto
L’Assemblea generale dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia si è svolta il 25 marzo 2022 presso Palazzo Cavalli Franchetti, grazie alla generosa ospitalità dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, uno dei 27 suoi Soci da 12 paesi. Nella sua relazione la Presidente, Paola Marini, ha affermato: “Anche nel secondo anno di pandemia, i Comitati hanno continuato alacremente il loro lavoro e da ieri abbiamo iniziato una serie di appassionanti sopralluoghi, che continueremo insieme sino a domani. Gli interventi di restauro e le attività di ricerca, educazione, formazione e valorizzazione che contraddistinguono da decenni i Comitati si segnalano per la qualità tecnica, perché rispondono a esigenze primarie del patrimonio artistico, culturale e ambientale di Venezia e della sua laguna e perché danno lavoro a operatori qualificati, anche giovani.
L’emergenza sanitaria è giunta dopo la più grave acqua alta dopo quella del 1966 che ci ha visto nascere e il cui ricordo conclude la mostra sui 1600 anni di storia della Serenissima, in corso fino a giugno in Palazzo Ducale. L’emergenza ecologica locale, che si intreccia con quella di tutto il pianeta, unita all’eccezionalità del patrimonio culturale e all’accelerazione tecnologica che ha visto mutare profondamente le condizioni del lavoro, soprattutto intellettuale, rendono la situazione della nostra amata Venezia, nella sua criticità, profondamente sfidante e ne fanno un modello per il futuro, un laboratorio della ripresa europea, del New European Bauhaus, in cui la cultura intesa in senso ampio giochi un ruolo centrale. Sembra questa la visione che ha ispirato Comune, Regione e altri enti a dare vita al progetto Venezia capitale della sostenibilità.
Ciò naturalmente richiede che si proteggano e valorizzino i fattori ambientali e sociali e culturali, si contrasti la monocultura turistica, si promuovano con decisione attività sostenibili e diversificate. È la strada che i Comitati propongono da Venezia per molti centri urbani dell’occidente tramite l’Appello di Venezia per una rinnovata cultura urbana”.
Ha altresì ricordato che l’Ufficio dell’Associazione è ora generosamente ospitato presso la Fondazione di Venezia in Rio Novo. Infatti, per richiesta di UNESCO, i Comitati Privati hanno dovuto lasciare la sede di Palazzo Zorzi, e con essa il prezioso archivio storico dell’Associazione, che raccoglie 50 anni di attività a favore di Venezia la cui consultazione è ora difficoltosa. UNESCO si sta impegnando in un riordino sistematico dell’archivio, affidato alla dott. Erilde Terenzoni, già Soprintendente archivistica e Segretaria regionale del Ministero della Cultura. Una volta completato il riordino, ci auguriamo che possano essere reperiti i fondi per digitalizzarlo, superando così il grave impasse presente, relativo all’accesso alla documentazione che è necessaria nelle quotidiane attività.
Si è espressa una sentita vicinanza al direttivo della Fondazione VAC, che dopo essersi impegnato per decenni a costruire ponti tra la cultura russa e quella internazionale e del nostro paese, si trova ora costretto dalla guerra in corso a sospendere le sue attività, e si interroga con sofferenza sulle prospettive future.
È stato anche presentato il nuovo sito internet (www.comprive.org) realizzato per offrire un portale di accesso verso i singoli Soci e per dare visibilità alle attività collegiali. Giungevano a scadenza i mandati di Presidente, Vice-Presidente, dei membri elettivi del Consiglio Direttivo e dei Revisori dei Conti. Per acclamazione l’Assemblea ha rieletto Paola Marini alla Presidenza, Giordano Zeli (anche Presidente della Fondazione svizzera Pro Venezia) alla Vice-Presidenza.
Confermati i quattro membri di diritto del Consiglio (Save Venice Inc.; Venetian Heritage; Venice Gardens Foundation e Centro Tedesco di Studi Veneziani) e rieletti gli altri quattro componenti (Amici dei Musei e Monumenti Veneziani, Comitato Italiano per Venezia, Venice in Peril Fund e Comitato olandese). Confermati anche i due revisori, Daniela Manzoni Suppiej e Paolo Navarro Dina.
Sono stati eletti membri di chiara fama la Professoressa Federica Olivares e il Cavaliere Prof. Simon Mordant.
Come di consueto, si è svolto l’incontro con i responsabili del patrimonio culturale e museale della città, oltre che con il rappresentante della Curia patriarcale.
La Soprintendente Carpani ha ricordato l’importante ruolo di diplomazia culturale che i Comitati svolgono a livello mondiale e Mons. Caputo, in un intervento particolarmente toccante, ha sottolineato il ruolo della componente umana nel quotidiano lavoro fatto assieme. Ha affermato: “L’obiettivo è una sempre maggiore collaborazione e programmazione, per ottimizzare l’uso delle ridotte risorse. Collaborare consente di ottenere risultati migliori, capire le motivazioni gli uni degli altri e condividere gli obiettivi dell’altro, di vigilare reciprocamente sull’uso delle risorse, di valorizzare i carismi di tutti. Collaborare consente di accrescere la conoscenza reciproca ed è anche premessa a un desiderio e nostalgia di pace. E ne abbiamo tanto bisogno.” Non è mancata la presentazione di importanti richieste di sostegno, anche se in misura minore rispetto al passato, questo soprattutto per l’importante contributo che è erogato dallo Stato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Non si è mancato di esprimere al Sindaco gli auguri per una pronta guarigione.
L’assemblea nel pomeriggio si è svolta a porte aperte, con una conferenza di Caterina Bon Valsassina, consigliera del Ministro della Cultura a proposito del progetto “Cento opere tornano a casa” e la presentazione delle due Raccomandazioni approvate all’unanimità nel corso della sessione privata, che sono riportate qui di seguito:
L’Assemblea generale dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia
in occasione della loro riunione del 25 marzo 2022
ricordando l’Appello di Venezia per una rinnovata cultura urbana – presentato in occasione del Summit europeo del Patrimonio culturale, organizzato da Europa Nostra, in collaborazione con l’Associazione dei Comitati Privati Internazionali per La Salvaguardia di Venezia e svoltosi presso la Fondazione Cini nello scorso settembre – dichiara di voler accompagnare alla pluridecennale attività di restauro il sostegno alle iniziative che riguardano la residenzialità, la vivibilità, la sostenibilità di Venezia e la sua Laguna.
RACCOMANDA
il sostegno a una nuova legge nazionale che regoli il rapporto tra il numero di abitanti e le attività ricettive e che Venezia possa contribuire a definire le condizioni per la rigenerazione urbana.
L’Assemblea generale dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia
in occasione della loro riunione del 25 marzo 2022
-vista l’intenzione del Comune di Venezia e del Demanio di alienare l’area verde attorno alla chiesa di San Pietro di Castello e di dare in concessione l’area dell’ex caserma Sanguinetti e la chiesa di Sant’Anna a una società privata per attività di cohousing e foresteria;
-vista la particolare importanza e delicatezza del sito urbanistico cittadino e soprattutto di quello archeologico sottostante;
-vista la presenza di antiche unità abitative nell’ex caserma Sanguinetti, in cui risiedono otto famiglie;
RACCOMANDA
Il Comune di Venezia di ripensare le modalità di valorizzazione dell’intero complesso, privilegiando e salvaguardando la residenzialità e le attività artigiane, in particolare quella cantieristica;
e inoltre, di prestare particolare attenzione agli interventi di restauro o valorizzazione dei manufatti architettonici, da compiersi secondo delibera comunale approvata, in un’area al centro di approfondimenti archeologici recenti, sede dell’antica Olivolo, primo insediamenti dei Venetici, mentre sia rifinanziata la campagna di scavi e di studi archeologici.






















