
Preambolo
I promotori e firmatari del presente Appello:
• consapevoli delle sfide attuali;
• consapevoli della fragilità del patrimonio culturale urbano materiale e immateriale delle città storiche rispetto alle mutate condizioni socioeconomiche;
• consapevoli della fragilità ambientale delle città storiche;
• consapevoli dell’urgenza e della necessità di adeguati, specifici e pertinenti strumenti normativi;
• consapevoli che il patrimonio urbano materiale e immateriale delle città storiche rappresenti un modello di sostenibilità ecologica e sociale consolidatosi nei secoli e ad alto rischio di sparire nell’arco di una generazione trasformando le città storiche in un bene di consumo;
• consapevoli che l’importanza delle città storiche è riconosciuta dalle leggi nazionali di tutela o dall’iscrizione nella Lista del patrimonio mondiale;
i promotori e i firmatari del presente Appello:
• invitando a riflettere sulle funzioni utili alla società che hanno i beni culturali materiali oggetto di tutela come dichiarato nella Carta di Venezia del 1964 (Carta internazionale sulla conservazione e il restauro dei monumenti e siti, Art. 5)*;
• riconoscendo che il patrimonio culturale non si limita ai soli beni culturali materiali come riconosciuto nella Convenzione di Faro del 2005 (Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, Art. 2)**;
• condividendo la visione della cultura della costruzione di qualità contenuta nella Dichiarazione di Davos del 2018 (Art. 7)***;
condividono quanto segue:
Parte I - Scopo - Appello per una rinnovata cultura del patrimonio urbano
Il presente Appello ha i seguenti scopi:
a) favorire, diffondere, preservare e tramandare il patrimonio e la cultura urbana delle città storiche, in quanto luoghi abitati dove si conduce una normale vita cittadina, fatti di testimonianze materiali e immateriali, attraverso lo studio e il confronto con altre realtà d’insediamento, con lo scopo di affrontare le sfide attuali;
b) sensibilizzare ai rischi che comporta la perdita della cultura e del patrimonio urbano delle città storiche, quali lo spopolamento, il degrado del tessuto sociale e fisico dei luoghi abbandonati o la trasformazione radicale dei luoghi di residenza in luoghi per soggiorni brevi, con la perdita del senso di appartenenza alle comunità, dei significati dei monumenti, luoghi di culto e della memoria, la risultante perdita di identità e di possibili raffronti culturali e la perdita della legalità, il consumo del territorio e i danni ambientali causati da nuove lottizzazioni e infrastrutture di trasporto al di fuori dei centri;
c) conservare e accumulare la qualità e la molteplicità del patrimonio materiale e immateriale urbano per garantire una maggiore qualità di vita anziché ridurlo a poche funzioni prevalentemente commerciali e ricettive (tempo libero/turistico) o solo terziarie;
d) favorire e attuare le forme di sostenibilità tramandate dalla cultura urbana delle città storiche quali l’uso minimo delle risorse accompagnato dal continuo riutilizzo del costruito, il risparmio del territorio attraverso la densità, la mobilità pedonale e con i mezzi pubblici, favorita dalla compattezza e dalla prossimità, l’utilizzo di risorse locali e tecniche costruttive ecologiche oltre al rispetto dell’ambiente, la pluralità e la compresenza delle funzioni necessarie alle comunità residenti (ivi compresa la tutela del tessuto economico di prossimità), alla coesione e al benessere sociale a lungo termine.
Parte II - Misure per la tutela della cultura e del patrimonio urbano delle città storiche
Per il conseguimento degli scopi dell’Appello è necessario:
a) studiare con appropriati metodi i diversi elementi, materiali e immateriali, che compongono le identità delle città storiche e sensibilizzare al fatto che la cultura e il patrimonio urbano dipendono dalla comunicazione tra tali elementi, a cui appartengono sia le eredità architettoniche e artistiche che la vita sociale degli abitanti nonché il loro rapporto con gli ospiti, nella consapevolezza che i processi di perdita dell’identità sono difficilmente reversibili e portano all’impoverimento culturale e sociale non solo delle città storiche;
b) individuare e analizzare le azioni, in continua evoluzione, che portano alla distruzione della cultura e del patrimonio urbano e contrastarle. Esse possono essere la distruzione fisica e il cambiamento climatico, la delocalizzazione della residenza, dei servizi e del tessuto commerciale necessari, oltre che dei luoghi di lavoro, il sovradimensionamento delle infrastrutture di mobilità e l’overtourism;
c) porre in essere da parte degli amministratori locali e della cittadinanza azioni a breve termine per combattere l’inquinamento, lo sfruttamento intensivo e parassitario, il formarsi e consolidarsi di rendite di posizione, la distruzione e gli abusi sui beni materiali, l’espulsione di servizi ai cittadini, la privatizzazione del suolo pubblico e la sottrazione, attraverso il cambiamento di destinazione, di aree alla fruibilità pubblica e alla residenzialità in favore del loro sfruttamento commerciale, senza ritorno per la comunità, con una rigorosa osservanza della disciplina di tutela già esistente;
d) favorire la cultura della sostenibilità sociale, economica ed ecologica con:
• una cultura della tutela della diversità e delle stratificazioni storiche;
• una cultura della manutenzione e conservazione del patrimonio urbano materiale e immateriale;
• una cultura dell’innovazione e del rinnovo che include, anziché escludere, la storia;
• una cultura della compatibilità delle funzioni sia con gli aspetti materiali degli edifici e degli spazi urbani, sia con le loro funzioni come sono inserite nel contesto della comunità, avuto anche riguardo alle funzioni preesistenti;
• una cultura del servizio al cittadino che comprende la tutela della presenza di uffici pubblici, servizi sanitari, scuole e università, impianti sportivi, del tessuto economico e commerciale residenziale di una comunità e del soddisfacimento dei suoi bisogni primari sul territorio;
• una cultura della legalità, intesa come rispetto delle regole di svolgimento delle attività quotidiane di una comunità e di quelle di comportamento e convivenza civile, quale indispensabile presidio di tutela dell’identità di una comunità contro ogni forma di abuso e sfruttamento illecito delle risorse di un territorio;
• una cultura del turismo ecologicamente e socialmente sensibile e responsabile allo scopo di non alterare l’equilibrio con le atre funzioni della città e indirizzata verso la qualità dell’offerta.
Parte III - Misure per lo sviluppo della cultura e del patrimonio urbano delle città storiche
Per promuovere lo sviluppo della cultura e del patrimonio urbano delle città storiche è necessaria l’adozione almeno delle seguenti misure:
a) formulare visioni e politiche nazionali, regionali e locali anche a lungo termine per favorire la residenza, il lavoro qualificato, l’accesso alla cultura, il rispetto dell’ambiente, la sostenibilità e la ricchezza socio-culturale;
b) proporre strumenti normativi per la definizione della destinazione d’uso, con particolare riferimento al ruolo dei piani urbanistici valutandone le conseguenze; per leggi di tutela e di sviluppo e la disciplina delle attività economiche e commerciali che abbiano speciale riguardo alle espressioni caratteristiche del territorio o del paese di riferimento, anche attraverso l’imposizione di limiti e condizioni, derogatorie rispetto alla disciplina di carattere generale, all’uso dei beni e all’esercizio delle attività economiche, quando necessari per la tutela e la preservazione del tessuto sociale, dell’identità culturale e delle specificità del contesto urbano e della sua comunità;
c) proporre strumenti fiscali per incentivare la residenzialità (sgravi) o disincentivare lo sfruttamento intensivo dei beni e delle risorse (polluter pays principle);
d) coinvolgere il pubblico e il privato per forme di collaborazione tra cittadini e l’amministrazione pubblica per la cura, gestione e riqualificazione di beni comuni;
e) sollecitare e incoraggiare finanziamenti pubblici e privati per investimenti sociali e economici e di supporto allo svolgimento di interventi di recupero adottando criteri premiali per la finalità della conservazione e sviluppo sostenibile per l’assegnazione dei finanziamenti;
f) incoraggiare gli scambi interdisciplinari, nazionali e sovranazionali per confrontare le diverse esperienze e favorire la diffusione della consapevolezza dell’importanza del ruolo delle policy di governance UNESCO (Comitato di Pilotaggio, procedure di Heritage Impact Assessment, ecc.);
g) sostenere l’educazione, la ricerca e la divulgazione tramite università, musei, biblioteche, archivi, teatri, cinema e altre istituzioni localizzate nella città, considerandoli attori irrinunciabili che contribuiscono concretamente alla qualità della vita nella città.
Parte IV - Misure per la promozione dell’Appello
I firmatari e i promotori del presente Appello si impegnano:
a) a favorire con ogni mezzo la diffusione dell’Appello e dei principi in esso contenuti;
b) a incontrarsi regolarmente, anche da remoto, per discutere i progressi e le criticità riscontrate e ogni due anni in sedute plenarie in occasione della Biennale di Architettura di Venezia;
c) a invitare i decisori politici a livello territoriale e nazionale, nonché altre associazioni e istituzioni a impegnarsi nel formulare misure per la tutela e lo sviluppo della cultura urbana nello spirito del presente Appello tenendo conto delle specificità locali;
d) a incoraggiare lo scambio con altre città interessate dagli stessi fenomeni.
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* La conservazione dei monumenti è sempre favorita dalla loro utilizzazione in funzioni utili alla società: una tale destinazione è auspicabile ma non deve alterare la distribuzione e l’aspetto dell’edificio. Gli adattamenti pretesi dall’evoluzione degli usi e dei costumi devono dunque essere contenuti entro questi limiti.
** L’eredità culturale è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi; una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future.
*** Urge adottare un nuovo approccio adattativo per plasmare il nostro spazio edificato – un approccio che sia radicato nella cultura, che rafforzi attivamente la coesione sociale, garantisca la sostenibilità dell’ambiente e contribuisca alla salute e al benessere di tutta la popolazione.